Nel piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 appena approvato dal Governo si legge che per assicurare il concorso degli enti territoriali all’obiettivo di crescita della spesa netta. “potrebbe essere previsto un contributo al bilancio dello Stato da parte dei singoli enti territoriali con trattenuta diretta sui trasferimenti erariali o, in alternativa, prevedendo per gli enti in disavanzo l’obbligo di incrementare l’importo del disavanzo da ripianare nell’esercizio e per gli enti in avanzo l’obbligo di accantonare in bilancio un fondo di parte corrente da destinare negli esercizi successivi al finanziamento degli investimenti e all’estinzione anticipata del debito. Il concorso da parte dei singoli enti territoriali potrebbe prevedere, altresì, l’esclusione degli enti di minori dimensioni o con limitate dimensioni di spesa.
L’applicazione agli enti territoriali delle nuove regole fiscali a livello di comparto implica, in ogni caso, la necessità di individuare le entrate discrezionali il cui aumento consente una corrispondente maggiore spesa primaria rispetto al limite di spesa autorizzato e, al contrario, la cui diminuzione comporta una corrispondente minore spesa primaria rispetto al limite di spesa autorizzato.
Da ultimo, il concorso degli enti territoriali ai nuovi vincoli di finanza pubblica deve coordinarsi con il percorso di attuazione del federalismo fiscale e dell’autonomia differenziata fondato sui livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali garantiti dall’art. 117 della Costituzione su tutto il territorio nazionale, sull’applicazione di criteri di riparto di tipo perequativo nella distribuzione delle risorse, basati sulla differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard, e sul recupero del divario infrastrutturale tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale.”