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Business unit Servizi Contabili
Un team di commercialisti e consulenti specialisti con trent’anni di esperienza nel supportare le esigenze contabili e amministrative della pubblica amministrazione. Il nostro obiettivo è essere flessibili, competenti ed eccellenti, offrendo soluzioni di alta qualità nei servizi per gli enti locali.
Soluzioni per la pubblica amministrazione
Offriamo servizi per la PA e consulenza flessibili e personalizzati, MIRAti per rispondere in modo puntuale alle esigenze specifiche di ogni ente. Le nostre soluzioni per la pubblica amministrazione sono pensate per semplificare le attività quotidiane, ridurre la complessità dei processi e migliorare la gestione amministrativa complessiva. Grazie al nostro approccio orientato alla competenza, all'efficacia e all'innovazione, puntiamo a garantire risultati concreti assicurando una maggiore efficienza operativa.
Servizi per la pubblica amministrazione
Notizie e aggiornamenti relativi ai servizi per gli enti locali
27 Giugno 2025
Con la recente delibera n. 63/2025, la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per le Marche ha rivolto importanti raccomandazioni al Comune interessato, in vista dell’elaborazione del prossimo piano di revisione periodica delle società partecipate, previsto dall’art. 20 del Testo Unico sulle Società a Partecipazione Pubblica (TUSP). Questa delibera dovrà costituire un monito per tutti gli enti. In particolare, la Corte ha evidenziato l’esigenza di colmare le carenze motivazionali riscontrate nelle precedenti relazioni, invitando l’Amministrazione a prestare maggiore attenzione alla motivazione delle scelte in materia di partecipazioni. È richiesto, infatti, di esplicitare con chiarezza le ragioni alla base delle decisioni assunte, dimostrando la coerenza delle partecipazioni detenute con gli obiettivi istituzionali previsti dall’art. 4 del TUSP, nonché con i criteri di convenienza economica e sostenibilità finanziaria di cui all’art. 5. Inoltre, è necessario verificare se sussistano le condizioni che rendano opportuna l’adozione di misure di razionalizzazione, ai sensi dell’art. 20, comma 2. La Corte raccomanda anche un’attenta analisi annuale dei dati di bilancio delle società partecipate, al fine di valutare puntualmente l’eventuale esigenza di contenimento dei costi di funzionamento. Le conclusioni di tale analisi dovranno essere chiaramente riportate e adeguatamente motivate all’interno del piano di revisione. Un ulteriore aspetto sollevato riguarda la necessità di rendicontare i risultati delle misure di razionalizzazione adottate nei piani precedenti, verificando il grado di attuazione e il conseguimento degli obiettivi prefissati. Contestualmente, l’Amministrazione è tenuta a rivalutare l’eventuale sussistenza dei requisiti che configurano una società come “a controllo pubblico”, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera m) del TUSP, con tutte le conseguenti implicazioni normative, anche in relazione alle partecipazioni indirette. Infine, la Corte richiama l’attenzione sul rispetto dei limiti ai compensi degli amministratori delle società partecipate, sottolineando che, in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi dell’art. 11, comma 6 del TUSP, resta in vigore il vincolo stabilito dal decreto-legge n. 95/2012. Tale disposizione prevede che, a partire dal 1º gennaio 2015, il costo annuale complessivo per i compensi degli amministratori non possa superare l’80% di quanto sostenuto nel 2013. La Corte ribadisce, in conclusione, l’importanza di una gestione consapevole e documentata delle partecipazioni pubbliche, in un’ottica di efficienza, trasparenza e contenimento della spesa. In questo contesto, il ruolo dell’Amministrazione comunale si conferma centrale nel garantire una governance che non si limiti a meri adempimenti formali, ma che sia capace di operare scelte strategiche e responsabili, orientate al perseguimento dell’interesse pubblico. Una corretta applicazione delle disposizioni del TUSP non rappresenta soltanto un obbligo normativo, ma anche un’opportunità per rivedere in modo critico la presenza dell’ente nel sistema delle partecipate, favorendo semplificazione, razionalizzazione e qualità dei servizi offerti alla collettività. ECLI_IT_CONT_2025_63SRCMAR-VSG In questa pagina potete trovare approfondimenti sul servizio di Razionalizzazione delle Società Partecipate locali offerto da Libram Srl.
10 Giugno 2025
Il Decreto Legislativo Concorrenza 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 giugno 2025, impone agli enti locali un cambio di passo nella gestione dei servizi pubblici locali. Il testo consegnato al Parlamento riserva ben due articoli al riordino dei servizi pubblici locali per rendere più rigorosa la ricognizione annuale da parte degli enti affidanti. Le principali novità introdotte per i Comuni Con l’approvazione del D.lgs. Concorrenza 2025, viene potenziato il ruolo di controllo degli enti locali, che devono ora garantire maggiore efficienza, trasparenza e responsabilità nella gestione dei servizi pubblici. Le modifiche più rilevanti riguardano l’articolo 30 del D.lgs. 201/2022, che ora prevede nuove procedure e sanzioni per migliorare la qualità dei servizi. Modifiche introdotte all’articolo 30 del D.lgs. 201/2022 Il decreto introduce tre nuovi commi che rafforzano la ricognizione periodica e la gestione delle criticità:
- Comma 1-bis:Durante la ricognizione annuale, gli enti locali devono identificare chiaramente le cause di eventuali criticità gestionali. Se si riscontrano problemi imputabili al gestore, l’ente deve emanare un atto di indirizzo che imponga, entro tre mesi, la redazione di un piano correttivo dettagliato con un cronoprogramma. Questo piano deve contenere misure per migliorare la qualità del servizio, ottimizzare i costi e risanare eventuali perdite. L’atto e il piano devono essere trasmessi all’ANAC e pubblicati sul portale telematico. L’AGCM garantirà il monitoraggio delle misure, producendo una relazione annuale destinata al Governo e al Parlamento.
- Comma 1-ter: Vengono chiaramente stabilite le condizioni che caratterizzano un andamento gestionale insoddisfacente, tra cui:
- Perdite significative negli ultimi due esercizi che compromettono l’equilibrio economico-finanziario;
- Risultati inferiori rispetto agli obiettivi contrattuali;
- Almeno due indicatori qualitativi inferiori ai benchmark stabiliti dagli articoli 7 e 8 del D.lgs. 201/2022.
- Comma 1-quater:In caso di grave inadempimento nel rispetto del piano correttivo, l’ente può procedere alla risoluzione anticipata del contratto.
- Non adottano la relazione di ricognizione prevista dall’art. 30, comma 2;
- Non pubblicano la relazione secondo le modalità indicate nell’art. 31, comma 2;
- Non adottano l’atto di indirizzo previsto dal nuovo comma 1-bis.
21 Maggio 2025
Novità Accrual su patrimonio e inventari L’unica certezza è che già dalla fase iniziale sarà obbligatorio applicare le novità previste in materia di inventario e patrimonio. Dalle conclusioni del progetto del Servizio Studi della Ragioneria generale dello Stato sull’implementazione della riforma Accrual nel settore delle immobilizzazioni, emergono difficoltà nell’identificazione e valutazione nelle Pa italiane. L’attuale approccio frammentato porta a una sottovalutazione significativa del patrimonio pubblico e a una rendicontazione incompleta. Il ministero dell’Economia evidenzia inventari spesso non aggiornati o parziali, con criteri eterogenei e difformi dagli Itas, ostacolando aggregazione e comparabilità. Con l’avvio della fase pilota Accrual, gli enti dovranno rivedere gli inventari, armonizzando i dati secondo il principio contabile Itas 4 (Immobilizzazioni materiali). Il primo passo concreto sarà la revisione degli inventari, dal criterio della proprietà a quello del controllo. Accrual PA: Disponibile il Test Finale Online il test sulla formazione Accrual. Sul portale della formazione è disponibile il modulo per la verifica finale dell’apprendimento, necessario per l’attestato del corso base sul sistema unico di contabilità economico-patrimoniale Accrual per la PA. Fissata per il 30 giugno 2026 la prossima tappa significativa della riforma, che interesserà enti corrispondenti al 90% della spesa primaria del settore pubblico, con un perimetro coerente a quello del Dl 113/2024 per la fase pilota. Estratto dell’articolo di Andrea Biekar e Patrizia Ruffini, pubblicato su il sole24ore il 21 maggio 2025. Articolo completo sul Quotidiano del Sole 24 Ore Nt+ Enti Locali & Edilizia. In questa pagina potete trovare approfondimenti sul servizio Accrual offerto da Mira pa.
Formazione per la pubblica amministrazione
Mira Formazione unisce le sue competenze nel settore della pubblica amministrazione a quelle acquisite nel mondo delle imprese e dei professionisti, creando così un’offerta formativa completa e altamente specializzata. I nostri corsi per la PA sono progettati per rispondere alle esigenze specifiche degli enti pubblici, fornendo strumenti pratici per migliorare la gestione amministrativa e ottimizzare i processi. Grazie alla nostra esperienza, siamo in grado di offrire percorsi formativi su misura, pensati per supportare la crescita professionale e organizzativa sia nel settore pubblico che privato.