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Rassegna. Correttivo, i Comuni chiedono proroga di un anno per la qualificazione e soglia Bim a 4 milioni

Un anno di tempo «per avere un adeguamento operativo delle stazioni appaltanti per le procedure previste per la qualificazione». E poi l’ulteriore aumento a 4 milioni della soglia per l’obbligo di appalti in Bim, che il
correttivo appalti già ha raddoppiato da uno a due milioni. I Comuni sono preoccupati della tenuta delle strutture più piccole rispetto alle novità destinate a entrare in vigore il 1° gennaio 2025, dunque tra pochi giorni al netto delle vacanze di Natale, e non hanno mancato di sottolinearlo nell’audizione tenuta dall’Anci di fronte alla commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, impegnata nel lavoro di messa a punto del parere sullo schema di decreto Correttivo, che solo pochi giorni fa ha ricevuto una pesante dose di rilievi dal Consiglio di Stato.
Dopo aver dato atto della convergenza dello schema di decreto su molte posizioni sostenute dai Comuni (su revisione prezzi, tutela del lavoro, Pmi) la prima sollecitazione arriva proprio sulle novità relative agli obblighi di qualificazione delle stazioni appaltanti che scatteranno il 1° gennaio, in particolare sugli aspetti relativi a digitalizzazione e esecuzione dei contratti (dunque post-affidamento). Punti su cui in realtà il Correttivo interviene tentando di ammorbidire le previsione del Codice 36, proprio tenendo conto delle difficoltà che gli enti di minori dimensioni incontreranno nel tentativo di rispettare i requisiti minimi.

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