Con la definizione preventiva dei fondi per i prossimi due rinnovi contrattuali del pubblico impiego, la legge di bilancio compie una svolta epocale rispetto a un passato puntellato da stanziamenti annuali in attesa degli eventi.
La novità, dettata dalla riforma delle regole fiscali comunitarie che impongono ai Paesi di tracciare ex ante il piano di spesa pluriennale, ha una ricaduta importante anche per gli enti locali. Perché come sempre, e come ribadito dalla stessa legge di bilancio, i fondi per i settori statali vanno replicati in proporzione anche nelle amministrazioni territoriali, che però devono trovare i soldi nei propri bilanci. Di conseguenza, in sintesi, la manovra rende evidente le tensioni che sono destinate a generarsi su una spesa corrente comunale peraltro colpita nella stessa manovra dagli obblighi di accantonamento annuale, 1,35 miliardi in cinque anni da destinare poi a investimenti o riduzione del disavanzo.