Il salvacondotto preventivo dalla responsabilità erariale per tutte le mosse che nascono da atti sottoposti al controllo preventivo rischia di rivelarsi «irragionevole» perché troppo esteso, e di tradursi nei fatti in un allungamento dei tempi delle verifiche per la mole di documenti da esaminare prima di dare il via libera. E l’introduzione di un tetto alle condanne, pari a due anni di stipendio, può tradursi in una moltiplicazione dei danni erariali, che non sarebbero più frenati dalla prospettiva dell’obbligo di risarcimento ma rimarrebbero comunque in larga parte a carico della collettività; grazie a un limite ex ante che peraltro inapplicabile nei confronti di chi, pur non essendo un dipendente della Pa, ricade sotto la giurisdizione contabile perché ha un rapporto di servizio con l’amministrazione quando come professionista o azienda riceve fondi pubblici.