Le Linee Guida Itas 5 forniscono una descrizione dettagliata delle informazioni da presentare nella nota integrativa, un elemento essenziale per garantire la trasparenza e la comprensibilità dei bilanci pubblici. È fondamentale distinguere le immobilizzazioni immateriali generate internamente da quelle acquisite, specificando, per entrambe, se hanno una vita utile definita o indefinita.
Per le immobilizzazioni con vita utile definita, è necessario indicare il periodo di ammortamento, i metodi utilizzati e fornire una panoramica del valore contabile lordo, includendo ammortamenti e perdite cumulate per riduzioni di valore sia all’inizio che alla fine dell’esercizio. Da un punto di vista pratico, è consigliabile rappresentare i movimenti delle immobilizzazioni immateriali nella nota integrativa tramite prospetti di riconciliazione.
La riconciliazione del valore contabile all’inizio e alla fine dell’esercizio deve includere:
• Gli incrementi, specificando separatamente le nuove immobilizzazioni generate internamente, quelle acquisite separatamente e quelle pervenute come parte di un’acquisizione;
• Le dismissioni;
• Le perdite per riduzione di valore nel corso dell’esercizio, imputate al conto economico in conformità con quanto previsto dall’Itas 8 – Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle attività;
• I ripristini di precedenti riduzioni di valore nel corso dell’esercizio, anch’essi imputati al conto economico secondo quanto disposto dall’Itas 8;
• Gli ammortamenti dell’esercizio;
• Le differenze nette di cambio, derivanti dalla conversione del bilancio nella valuta di presentazione e dalla conversione di una gestione estera nella valuta di presentazione dell’amministrazione che redige il bilancio di esercizio;
• Le altre variazioni del valore contabile avvenute nel corso dell’esercizio.