Comuni, Unioni, Comunità montante, Province e Città metropolitane dovranno restituire oltre 401 milioni fra Fondone e ristori specifici di spesa, ripartendo l’onere in quattro quote annuali costanti, applicate a partire dal 2024. Oltre agli enti in surplus (che non hanno utilizzato tutti i contributi incassati), ci sono quelli in deficit, che riceveranno dallo Stato, sempre in quattro anni, ogni 30 aprile, oltre 144 milioni di euro e quelli in pareggio. Ogni ente, per capire la propria “sorte”, deve consultare gli attesi elenchi, ora disponibili sul sito della Finanza Locale, contenenti i dati definitivi dei conguagli, a seguito dell’accordo ottenuto in Conferenza Stato Città del 25 gennaio. Gli allegati E e F mostrano i ristori specifici di spesa che le amministrazioni hanno ricevuto dal 2020 al 2022, compreso il fondo caro energia. Nell’elenco delle restituzioni dei Comuni ci sono la solidarietà alimentare (anno 2020 e 2021) per oltre 66 milioni, le agevolazioni Tari 2011 per le categorie economiche interessate dalle chiusure Covid per oltre 42 milioni, i fondi per i comuni zona rossa e per il caro bollette, entrambi per oltre 9 milioni. Meno rilevanti gli importi del fondo sanificazione ambienti, per i comuni particolarmente danneggiati dall’emergenza, per lavoro straordinario dei vigili e per i flussi migratori dei comuni siciliani. Nell’elenco dei ristori specifici di spesa oggetto di restituzione, non sono compresi, per la loro specificità in termini di scadenze e utilizzi: i buoni viaggio, i centri estivi, le aree interne e i fondi per il trasporto scolastico e pubblico locale.