Nel 2025 sarà avviata la contabilità Accrual con una fase pilota che coinvolgerà enti selezionati, escludendo i Comuni fino a 5mila abitanti. I selezionati dovranno redigere il bilancio in Accrual, oltre agli altri documenti già obbligatori. I commi dal 3 al 12 dell’articolo 10 del Dl 113/2024 hanno chiarito come avverrà l’applicazione della riforma abilitante 1.15 del Pnrr, smentendo le ipotesi precedenti. La fase sperimentale prepara l’adozione, entro metà 2026, della norma che regolerà la riforma a regime dal 2027. Per il Pnrr è essenziale che un numero adeguato di Pa, coprendo almeno il 90% della spesa pubblica primaria, elabori gli schemi di bilancio Accrual per il 2025. Il comma 3 definisce gli enti inclusi nella prima fase. Le amministrazioni centrali sono considerate come un’unica entità di reporting, mentre la presidenza del Consiglio e le agenzie fiscali sono entità separate. Le altre Pa coinvolte sono raggruppate per gruppi omogenei. I comuni con meno di 5mila abitanti al 1° gennaio 2024 sono esclusi, così come le società, gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale, e gli enti indicati in via residuale alla lettera m) del comma 3, se non superano i 50 dipendenti e gli 8,8 milioni di entrate annue.