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I commercialisti della
pubblica amministrazione

Argomento: Accrual

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05 Dicembre 2024

Nel contesto dell’Itas 5, esaminiamo il trattamento delle plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla dismissione o cessione di immobilizzazioni immateriali, nonché la capitalizzazione degli oneri finanziari associati alla loro acquisizione o produzione interna. Questi elementi, spesso trascurati, sono fondamentali per garantire una rappresentazione contabile precisa e trasparente nei bilanci delle amministrazioni pubbliche. L’Itas 5 e le relative linee guida prevedono che i risultati economici derivanti dalla cessione o dismissione di un’immobilizzazione immateriale siano contabilizzati come plusvalenze o minusvalenze. Si verifica una plusvalenza quando il valore di realizzo del bene supera il suo valore contabile netto, mentre si verifica una minusvalenza nel caso contrario. Ad esempio, se un’amministrazione vende una licenza software che ha un valore contabile netto di 10.000 euro a un prezzo di vendita di 12.000 euro, si registra una plusvalenza di 2.000 euro. Viceversa, se il prezzo di vendita fosse di 8.000 euro, si registrerebbe una minusvalenza di 2.000 euro. Le linee guida descrivono queste plusvalenze e minusvalenze usando l’aggettivo “straordinario”, ma, a differenza delle previsioni del 118/2011, tali componenti non devono essere riclassificate tra i componenti straordinari del risultato economico di esercizio. Questi valori devono invece essere iscritti nel conto economico nella parte ordinaria, in linea con quanto indicato nell’Itas 1, assicurando una puntuale informazione in nota integrativa.

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04 Dicembre 2024

La valutazione successiva delle immobilizzazioni immateriali registrate nello stato patrimoniale deve essere effettuata al costo meno gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore (valore netto contabile). La valutazione di tali beni richiede la considerazione della loro vita utile, definita come il periodo durante il quale si prevede di utilizzare l’immobilizzazione oppure come la quantità di prodotti o di unità similari che si prevede di ottenere dal suo utilizzo. Itas 5 distingue tra due categorie principali di immobilizzazioni immateriali: quelle con una vita utile definita e quelle con una vita utile indefinita. Per le prime, è essenziale stabilire una durata precisa, mentre per le seconde, non è possibile determinare un limite temporale per cui si prevedono flussi di cassa netti positivi o un potenziale di servizio. Questa distinzione influisce direttamente sulle modalità di ammortamento e sul riesame periodico del valore. Le immobilizzazioni con vita utile definita devono essere soggette a revisione periodica del periodo e del metodo di ammortamento a ogni chiusura dell’esercizio, per assicurare che il valore contabile rifletta adeguatamente la capacità del bene di generare benefici economici. Invece, le immobilizzazioni con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma devono essere annualemnte sottoposte a controlli di riduzione di valore (impairment test). Questo processo implica un confronto tra il valore contabile del bene e il maggiore tra il valore d’uso e il valore di mercato per stabilire se il valore contabile supera il valore recuperabile.

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02 Dicembre 2024

Il nuovo standard contabile Itas 1, intitolato “Composizione e schemi del bilancio di esercizio”, rappresenta un’importante evoluzione per le amministrazioni pubbliche italiane. Introducendo uno schema scalare con classificazione per natura per il Conto Economico, Itas 1 mira a migliorare la trasparenza e la comparabilità, allineandosi alle migliori pratiche internazionali basate sul principio Accrual. Itas 1 organizza il Conto Economico in diverse sezioni che garantiscono una rappresentazione chiara e dettagliata delle performance finanziarie: • Proventi e ricavi: derivanti dalle attività istituzionali e accessorie. • Costi e oneri: classificati per natura (personale, acquisti di beni e servizi, ammortamenti). • Risultato operativo: dato dalla differenza tra proventi/ricavi e costi/oneri, rappresenta l’indicatore della performance dell’attività ordinaria. • Proventi e oneri finanziari: includono interessi e altri componenti di natura finanziaria. • Risultato economico dell’esercizio: ottenuto sommando tutte le componenti operative e finanziarie. Un tratto distintivo di Itas 1 è la gestione degli eventi straordinari. Contrariamente alla tendenza internazionale di eliminare questa categoria, Itas 1 ne consente l’inclusione, limitandola però a casistiche ben definite. Inoltre, voci come plusvalenze e minusvalenze, tradizionalmente considerate straordinarie, vengono ora integrate nelle attività ordinarie per garantire una rappresentazione più realistica dei risultati economici.

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02 Dicembre 2024

Sono 3.087 le amministrazioni pubbliche pilota che dovranno produrre gli schemi di bilancio Accrual con riferimento al rendiconto dell’esercizio 2025. L’elenco, individuato con la determina del Ragioniere generale dello Stato n. 259 del 26 novembre 2024, dà attuazione all’articolo 10, commi 3-5, del Dl 113/2024. In particolare, il comma 3 ha definito il perimetro di applicazione della Riforma 1.15 del Pnrr, individuando le caratteristiche degli enti che dovranno applicare la fase pilota, suddivisi per comparti o gruppi omogenei. L’elenco, organizzato secondo le singole lettere del comma, per il comparto locale comprende 2.753 Comuni e 100 tra Province, Città metropolitane e liberi consorzi. Le amministrazioni pilota dovranno predisporre gli schemi di bilancio relativi all’esercizio 2025, in osservanza dei principi e delle regole del sistema contabile economico-patrimoniale unico. In pratica, gli enti durante la fase pilota dovranno applicare il quadro concettuale, il set dei 18 standard contabili (Itas) conformi alle indicazioni EUROSTAT/EPSAS, e il Piano dei conti multidimensionale. Non si tratta di una fase sperimentale, poiché l’esito di questa fase non porterà alla modifica delle norme già adottate con la Determina del Ragioniere generale dello Stato n. 176775 del 27 giugno 2024. Come previsto dal Dl 113/2024, restano esclusi per il 2025 gli enti locali con popolazione inferiore a 5000 abitanti e le unioni dei comuni. Sono invece compresi, nonostante le richieste di esonero, le Casse di Previdenza private. Definito anche il quadro dei 154 “altri enti”, le altre amministrazioni pubbliche soggette alla fase pilota, in virtù del doppio superamento dei limiti dimensionali (50 dipendenti e 8,8 milioni di entrate o ricavi).

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02 Dicembre 2024

Nel contesto della digitalizzazione e della crescente centralità di beni intangibili come software e brevetti, le immobilizzazioni immateriali rappresentano un elemento da monitorare con attenzione nei bilanci delle amministrazioni pubbliche. L’Itas 5 e le relative linee guida affrontano la necessità di gestire in modo più efficace le risorse intangibili, sempre più determinanti per il buon funzionamento e lo sviluppo delle amministrazioni pubbliche. Nel Dlgs 118/2011, le immobilizzazioni immateriali sono definite principalmente come beni non monetari, identificabili e privi di consistenza fisica, capaci di generare benefici economici futuri. Itas 5, confermando questa impostazione, richiede che, per essere considerata una immobilizzazione immateriale, siano verificati tre requisiti: identificabilità, controllo ed esistenza di benefici economici futuri o di un potenziale di servizio su più esercizi. In tutti i casi in cui tali requisiti non siano congiuntamente rispettati, il costo sostenuto per acquisire dall’esterno o per generare internamente un elemento immateriale deve essere imputato interamente alla competenza economica dell’esercizio in cui tale costo è stato sostenuto e rilevato in contabilità.

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28 Novembre 2024

La milestone M1C1-118 della Riforma 1.15 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) segna un nuovo capitolo nel processo di adozione della contabilità accrual, con l’obiettivo di uniformare e modernizzare il sistema contabile delle amministrazioni pubbliche italiane. La Determina n. 259, emanata il 26 novembre 2024 dal Ragioniere Generale dello Stato, ha individuato nell’Allegato 1 le amministrazioni pubbliche coinvolte nella fase pilota che prenderà il via nel 2025.

L’obiettivo della fase pilota

Questa fase rappresenta un banco di prova per l’implementazione del nuovo sistema contabile accrual, progettato per sostituire il tradizionale sistema di contabilità finanziaria con un modello economico-patrimoniale più avanzato. Tale sistema permette una rappresentazione più completa e accurata del patrimonio e delle passività pubbliche, promuovendo maggiore trasparenza e accountability.

Le amministrazioni coinvolte

L’elenco delle amministrazioni selezionate comprende enti locali, amministrazioni centrali dello Stato, università e aziende sanitarie, individuati in base alla loro capacità di fungere da apripista per il nuovo sistema. Questi enti saranno tenuti a rispettare le disposizioni stabilite dall’articolo 10, commi 3 e 4, del decreto-legge n. 113 del 9 agosto 2024, convertito con modifiche dalla legge n. 143 del 7 ottobre 2024. L’obiettivo è testare e affinare strumenti essenziali come il Piano dei Conti Multidimensionale e gli standard ITAS, garantendo la funzionalità prima della loro adozione generalizzata entro il 2026.

Strumenti e benefici

Gli strumenti introdotti nella fase pilota includono:
  • Quadro Concettuale: la base teorica per la rendicontazione economico-patrimoniale​
  • Piano dei Conti Multidimensionale: un sistema unico e dettagliato per le scritture contabili in partita doppia​
  • Standard ITAS (International Translated Accounting Standards): specifiche regole contabili che garantiscono uniformità e comparabilità
L’adozione di questi strumenti mira a rendere le amministrazioni più efficienti, facilitando il monitoraggio delle politiche pubbliche e migliorando l’integrazione con le pratiche contabili europee basate sugli standard IPSAS/EPSAS​.

Un passaggio strategico per la finanza pubblica italiana

La fase pilota della Riforma 1.15 non è solo un esercizio tecnico, ma un passaggio strategico verso una gestione finanziaria più trasparente, responsabile e in linea con i principi di sostenibilità economica. Questo nuovo sistema contabile permetterà all’Italia di allinearsi pienamente agli standard internazionali e di sfruttare al meglio le risorse del PNRR, contribuendo al rafforzamento della fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche​ La contabilità accrual, dunque, si conferma uno strumento cardine per garantire una rendicontazione moderna e all’altezza delle sfide poste dal contesto europeo e globale. Determina del Ragioniere Generale dello Stato n. 259 del 26 novembre 2024 Allegato 1 - Elenco degli enti assoggettati alla fase pilota

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28 Novembre 2024

Il bilancio d’esercizio è il principale strumento con cui le amministrazioni pubbliche rendicontano l’impiego delle risorse loro affidate. Con l’adozione dello standard Itas 1, “Composizione e schemi del bilancio di esercizio”, derivato dagli IPSAS e aggiornato rispetto al Dlgs 118/2011, le modalità di rappresentazione dei dati contabili si evolvono, introducendo principi più rigorosi e dettagliati. Lo Stato Patrimoniale, che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell’amministrazione alla data di chiusura dell’esercizio, viene espresso in unità di euro, senza cifre decimali. Una delle novità più significative introdotte dallo Stato Patrimoniale con l’Itas 1 riguarda la collocazione dei beni indisponibili tra le immobilizzazioni. A differenza della prassi consolidata del Dlgs 118/2011, che non richiedeva una distinzione specifica, il nuovo standard impone di indicare separatamente i beni patrimoniali indisponibili e disponibili, distinguendo anche gli importi relativi ai beni destinati a servizi in concessione e quelli in leasing finanziario per i beni disponibili. Questo approccio migliora la trasparenza, consentendo agli utilizzatori del bilancio di comprendere meglio la natura delle risorse gestite. Tuttavia, implica una maggiore complessità nell’elaborazione dei dati di inventario, richiedendo un’accurata classificazione dei beni in base alla loro natura giuridica e funzionale. L’Itas 1 introduce inoltre una novità sostanziale: la suddivisione tra attività e passività correnti e non correnti, superando la rappresentazione indistinta prevista dal Dlgs 118/2011.

Tags: Accrual, Stato patrimoniale

28 Novembre 2024

La rendicontazione finanziaria pubblica è fondamentale per la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle risorse collettive. Con l’introduzione degli standard Itas e l’aggiornamento del Quadro Concettuale, l’Italia compie un passo importante verso una rendicontazione moderna e conforme agli standard internazionali. Il bilancio d’esercizio deve fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, del risultato economico e dei flussi di cassa di un’amministrazione pubblica al termine di un periodo amministrativo. Il bilancio d’esercizio comprende: a) Lo stato patrimoniale; b) Il conto economico; c) Il rendiconto finanziario dei flussi di cassa; d) Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto; e) Il raffronto tra importi preventivi e consuntivi (per le amministrazioni che redigono il bilancio di previsione o il budget su base economico-patrimoniale); f) La nota integrativa.

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28 Novembre 2024

Il bilancio di un’amministrazione pubblica non è solo un documento tecnico, ma un vero e proprio strumento di comunicazione e trasparenza. Per garantire chiarezza, coerenza e utilità, è essenziale un sistema di principi che ne orienti la costruzione. Questo è il ruolo del Quadro Concettuale, approvato nel 2022 e allineato agli standard internazionali Ipsas ed Epsas. Ma come si traducono questi principi nella pratica? E quali sono le loro implicazioni per la redazione dei bilanci pubblici?

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