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I commercialisti della
pubblica amministrazione

Argomento: News Libere

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08 Febbraio 2024

Entro il 30 giugno 2026, sarà fondamentale l’adozione della contabilità Accrual da parte di almeno il 90 per cento della pubblica amministrazione (auspicando sulla base della spesa), per arrivare a tale risultato sarà necessario che almeno metà degli enti partano dall’esercizio 2025. A fare il punto sulla riforma 1.15 del Pnrr è stato l’Ispettore Generale Capo, Igepa, Rgs, Salvatore Bilardo, intervenuto alla 12° Conferenza Ifel. Il percorso dell’Accrual si arricchisce di un altro tassello importante che dovrebbe interessare gli enti di più grande dimensione. Dei tre obiettivi caratterizzanti la milestone M1C1-108 della Riforma 1.15 del Pnrr, due sono già stati centrati: il Quadro Concettuale ed il Piano dei Conti multidimensionali. Il terzo, da raggiungere entro il 30 giugno 2024, è la definizione e pubblicazione, da parte dello Standard Setter Board, dei diciotto Itas. Finora ne sono stati definiti nove, anche con il parere positivo della Commissione Arconet. Il decimo (Itas 6) relativo agli “Accordi per servizi in concessione: concedente” è in fase di consultazione pubblica fino al 22 febbraio. Degli otto ancora mancanti ed in lavorazione, tre sono tra i più attesi: Itas 3 - Locazioni, Itas 9 - Ricavi, proventi e lavori in corso su ordinazione e Itas 18 - Costi e oneri; sono essenziali per consentire, alle software house, di implementare gli aggiornamenti dei gestionali di contabilità in uso. Al meccanismo della matrice di correlazione tra piano dei conti finanziario e piano dei conti economico patrimoniale, dovranno sostituirsi opportuni automatismi o meccanismi di rilevazione dei fatti e dei documenti contabili, secondo le regole Accrual. Gli ulteriori cinque ITAS in lavorazione sono: Itas 3 – Operazioni, attività e passività in valuta estera, Itas 8 – Riduzione di valore delle attività, Itas 11 – Strumenti finanziari, Itas 12 – Bilancio consolidato e Itas 14 – Partecipazioni in collegate e accordi a controllo congiunto. Una volta pubblicati tutti gli Itas sarà opportuno procedere con un’ultima revisione finale (suggerimento di Arconet), presumibilmente, nel corso del secondo semestre 2024. In questa fase sarebbe auspicabile risolvere alcune criticità connesse con l’applicazione di un sistema Accrual per la rendicontazione degli enti pubblici, come la mancata rilevazione in partita doppia dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, l’eventuale impatto del fondo pluriennale vincolato, la significatività del Patrimonio Netto e del risultato economico di esercizio e, soprattutto, le conseguenze di prolungati esercizi con risultato negativo o la formazione di Patrimoni Netti negativi. Infine, tra le attività da completare entro il 31 marzo 2026, c’è la conclusione del ciclo di formazione completa sulla contabilità economico patrimoniale, per il personale della pubblica amministrazione, attraverso il portale della Formazione creato sul sito: www.accrual.rgs.mef.gov.it.   di Andrea Biekar pubblicato sul Sole24Ore il 31 gennaio 2024 link quotidiano

08 Febbraio 2024

Via libera allo standard ITAS 16, Prestazioni sociali in denaro. La proposta, dopo essere stata sottoposta a consultazione pubblica dal 18 ottobre al 3 dicembre 2023, è stata approvata dal Comitato Direttivo il 16 gennaio 2024. Lo standard 16, dedicato alle Prestazioni sociali in denaro, fornisce un supporto per valutare: a) la natura delle prestazioni sociali erogate dall’amministrazione pubblica; b) le caratteristiche principali dei piani di prestazioni sociali; c) l’impatto di tali prestazioni sul bilancio dell’amministrazione pubblica che li eroga. Le prestazioni sociali sono trasferimenti di denaro erogati a singoli individui che soddisfano i requisiti di ammissibilità previsti dalla normativa vigente in materia. Tali trasferimenti sono finalizzati a soddisfare bisogni sociali ritenuti meritevoli di tutela dall’ordinamento giuridico. Le prestazioni sociali possono essere gestite con il sistema della “ripartizione” o con il sistema della “capitalizzazione”. Il sistema a ripartizione è quello di gestione in cui le prestazioni sociali correnti sono finanziate con i contributi correnti a carico dei lavoratori e/o dei datori di lavoro, ovvero con trasferimenti a carico della fiscalità generale. Il sistema a capitalizzazione, invece, è quello in cui le prestazioni sociali sono finanziate dai contributi versati in passato dagli stessi beneficiari e/o dai loro datori di lavoro. Tale sistema si articola in due fasi: accumulo ed erogazione. E’ previsto che nella nota integrativa l’amministrazione fornisca informazioni che descrivano le caratteristiche dei propri piani di prestazioni sociali e illustrino i fattori demografici, economici ed esterni che possono incidere sui propri piani di prestazioni sociali. Le amministrazioni che erogano prestazioni sociali forniscono informazioni supplementari sulla sostenibilità finanziaria di lungo termine delle proprie finanze, avvalendosi anche di documenti finanziari per finalità informative generali ulteriori rispetto al bilancio d’esercizio. Sempre in nota integrativa, deve essere illustrata la natura delle prestazioni sociali gestite con il sistema a capitalizzazione e il relativo piano gestionale, unitamente ad una descrizione dei piani di investimento ed alle variazioni intercorse nell’esercizio sul fondo accumulo. Fra le novità pubblicate sul sito Accrual della Ragioneria generale dello stato anche l’avvio della fase di consultazione pubblica (dal 22 gennaio al 22 febbraio 2024) per l’Itas 6, Accordi per servizi in concessione: concedente. La proposta disciplina il trattamento contabile degli accordi per servizi in concessione da parte di un’amministrazione in qualità di concedente, nonché le informazioni da presentare nella nota integrativa. Secondo il nuovo standard, l’attività patrimoniale relativa ai servizi in concessione è l’immobilizzazione o l’insieme delle immobilizzazioni utilizzate per fornire servizi pubblici nell’ambito di un accordo per servizi in concessione che può essere fornita dal Concedente o realizzata dal Concessionario. Gli accordi che rientrano nell’ambito di applicazione lo standard numero 6 prevedono che il concessionario fornisca, per conto dell’amministrazione concedente, servizi pubblici mediante l’utilizzo di un’attività patrimoniale destinata alla fornitura dei servizi in concessione. L’amministrazione concedente rileva così l’immobilizzazione fornita dal concessionario, ovvero le migliorie ad una propria immobilizzazione esistente, come un’attività patrimoniale relativa a servizi in concessione, a condizione che l’amministrazione stessa controlli o regolamenti la tipologia di servizi forniti dal concessionario con l’utilizzo dell’attività patrimoniale, ( fruitori dei servizi e la relativa tariffa o prezzo); e possa controllare – tramite la proprietà o altro valido titolo giuridico – qualsiasi interessenza residua nell’attività patrimoniale alla scadenza dell’accordo. In tal caso, l’attività è valutata in conformità all’ITAS 4 - Immobilizzazioni materiali o all’ITAS 5 - Immobilizzazioni immateriali. Se l’amministrazione concedente rileva un’attività patrimoniale relativa a servizi in concessione, allora contabilizza anche una passività. La passività è diminuita dell’importo degli eventuali pagamenti già effettuati dalla amministrazione concedente al concessionario. Salgono così a dieci su diciotto (di cui nove definitivi) gli ITAS pubblicati dallo Standard Setter Board.   di Andrea Biekar pubblicato sul Sole24Ore il 24 gennaio 2024 link quotidiano

08 Febbraio 2024

Sarà necessaria un’ultima revisione di tutti gli ITAS definitivamente approvati. L’esigenza emerge dalle carte di lavoro della sedute del 22 novembre e 6 dicembre della Commissione Arconet, dedicata alle analisi a supporto della riforma abilitante 1.15 del Pnrr. La Commissione ha espresso parere favorevole sull’ ITAS 13 Fondi, passività potenziali ed attività potenziali, ITAS 15 Benefici ai dipendenti, ITAS 16 Prestazioni Sociali in denaro, ed ITAS 17 Ratei e Risconti, approvati dal comitato Direttivo della Struttura di Governance e già pubblicati sul sito istituzionale, ad eccezione dell’ITAS 16. Sullo stato dell’arte della riforma, l’anno 2024 non ha più visto l’avvio della sperimentazione e la definizione degli ITAS non è ancora completa. Dei tre obiettivi caratterizzanti la milestone M1C1-108 della Riforma 1.15 del Pnrr, da raggiungere entro la fine dell’ anno, due sono già definiti: il Quadro Concettuale ed il Piano dei Conti multidimensionali. A riguardo, si ricorda che le voci del Piano dei conti unico sono ordinate in una gerarchia e divise in due distinti “segmenti”: Segmento A (ITAS), che accoglie le voci necessarie a produrre gli schemi di bilancio ITAS1 (Conto Economico e Stato Patrimoniale), in coerenza con il Quadro Concettuale e con i principi contabili ITAS; Segmento B (conoscitivo/statistico), nel quale sono inserite articolazioni di dettaglio delle voci del Segmento A che si ritiene necessario mantenere ai fini del monitoraggio e del consolidamento dei dati di finanza pubblica. Il terzo obbiettivo, ancora in itinere, è Il set di standard contabili (ITAS) conformi alle indicazioni EUROSTAT/EPSAS. Lo Standard Setter Board ha previsto l’emanazione di 18 ITAS otto di questi sono approvati e pubblicati, uno (ITAS 16) è in attesa di approvazione definitiva e nove, attualmente in elaborazione, dovrebbero essere emanati, entro il primo semestre 2024 (tabella riassuntiva). Dalla Commissione Arconet emerge anche un’interessante indicazione per il proseguo della riforma: sarà sicuramente necessario procedere ad una revisione di ultima istanza di tutti gli ITAS definitivamente approvati. La Commissione segnala le proprie preoccupazioni sul processo di attuazione della Riforma Accrual. Ad oggi non è possibile avviare compiutamente la formazione con modalità condivise con i rappresentanti degli enti territoriali, così come gli attuali aspetti da chiarire non permettono l’adeguamento dei sistemi informativi degli enti nei tempi necessari per l’avvio a regime. Al fine di superare le criticità è richiesto un nuovo incontro con il Comitato direttivo della Struttura di governance della Riforma di Statuizione.   di Andrea Biekar pubblicato sul Sole24Ore il 17 gennaio 2024 link quotidiano

01 Febbraio 2024

Si informa che lo scorso 18 gennaio è stato firmato dal Ministro dell’interno il decreto recante «Attribuzione ai comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti del contributo per il potenziamento di investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché per gli interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile per l’anno 2024», in applicazione dell’articolo 30, comma 14-bis, del decreto-legge 30 aprile 2019, n.34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n.58, così come sostituito dall’articolo 51, comma 1, lettera a), del decreto-legge 14 agosto 2020, n.104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n.126 (Comunicato del 25 gennaio 2024 Dipartimento per gli affari interni e territoriali).

26 Gennaio 2024

Al via, con il rendiconto 2023, le modifiche al conto del bilancio approvate dal Dm 25 luglio scorso. La modifica più significativa riguarda il quadro dimostrativo del risultato di amministrazione, dove sono rappresentati il fondo cassa, i residui attivi e passivi, il fondo pluriennale vincolato e il risultato. Dal rendiconto 2023, all’interno del box contenente i residui attivi, dovrà essere riportato anche l’ammontare di quella quota riferita ai conti correnti postali e bancari, incassata alla data del 31/12, in attesa del riversamento nel conto di tesoreria dell’ente.

Tags: Rendiconto

24 Gennaio 2024

Pubblicata la nota di lettura, redatta dal Dipartimento Welfare ANCI, sulle principali novità in materia sociale e sociosanitario presenti nella Legge di Bilancio 2024(Legge 30 dicembre 2023, n. 213). La nota riporta le disposizioni in materia di contrasto alla povertà, famiglie e minori, disabilità e non autosufficienza e altre disposizione in materia di politiche sociali, oltre ad una panoramica dei principali fondi come disposto nel Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026. Per approfondimenti sui Fondi per le politiche sociali è possibile consultare il sito www.fondiwelfare.it a cura del Dipartimento welfare ANCI.

24 Gennaio 2024

Proroghe sull’utilizzo del fondo per le assunzioni di personale Pnrr per i piccoli Comuni, per alleggerire gli oneri di indebitamento e rinegoziazione mutui, per il rispetto ai tempi di pagamento legati al Piano della performance dei dipendenti, e per utilizzare il contributo statale per le indennità dei Sindaci. Infine, abolizione delle sanzioni per ritardata o mancata comunicazione della certificazione risorse Covid. Sono questi gli argomenti principali al centro delle proposte di emendamenti al decreto Milleproroghe che Anci ha inviato alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera (News del 23 gennaio 2024 ANCI). Come sottolineato nel corso dell’ultima audizione dal delegato alla Finanza locale, Alessandro Canelli, nel provvedimento hanno trovato risposta alcune importanti richieste dell’Anci; tuttavia mancano riscontri per quanto riguarda la parte corrente dei bilanci, sempre più in sofferenza per via dei tagli e dell’attuale congiuntura macroeconomica e geopolitica che ha portato ad un aumento significativo dei prezzi. Nelle proposte emendative l’Anci ha inserito anche le altre richieste di interesse per Comuni e Città metropolitane: dall’allungamento ulteriore per l’utilizzo delle semplificazioni sui contratti pubblici relativi al Pnrr e al Pnc (Piano nazionale casa), alle semplificazioni delle verifiche sulla gestione dei servizi pubblici locali. Richieste di modifiche anche nelle proposte di emendamenti sulla definizione delle modalità di valutazione congiunta dei rischi relativi agli edifici scolastici, sulla proroga dei termini per le assunzioni degli assistenti sociali Inps e sulla verifica rispetto ai tempi di pagamento.

Tags: ANCI, MIlleproroghe

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