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I commercialisti della
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Argomento: Partecipate

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13 Maggio 2025

L'orientamento della Corte dei Conti sulla gestione delle partecipazioni in società di capitali da parte degli enti locali si sta caratterizzando per una sempre maggiore severità, soprattutto in relazione all'adempimento degli obblighi di razionalizzazione previsti dalla normativa vigente. Nonostante il riordino normativo, con l’entrata in vigore del TUSP (Testo Unico in materia di società partecipate) il 23 settembre 2016, rimangono evidenti situazioni di inerzia da parte degli enti pubblici, che tardano o temporeggiano nell’attuazione delle misure di razionalizzazione, come richiesto dalla legge.

07 Maggio 2025

Un sindaco di un Comune con più di 15.000 abitanti può nominare l’ex consigliere comunale nel cda della società in house municipale?: In base al decreto legislativo n. 39/2013 in vigore fino allo scorso febbraio l’incarico sarebbe stato inconferibile. Tuttavia, il decreto Milleproroghe approvato dal governo e tradotto in legge dal Parlamento n.15/2005 lo scorso 25 febbraio 2025, ha rimosso tale divieto.

07 Maggio 2025

Può esserci una nuova nomina se l’attività nel privato non è esecutiva o di controllo. Con la delibera n. 157 del 16 aprile 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione è intervenuta sulla questione dell’attribuzione dell’incarico di Presidente di un’azienda comunale per la gestione di servizi pubblici locali in capo a un soggetto che sia o sia stato anche consulente di una società privata legata da rapporti contrattuali con il Comune interessato.

18 Aprile 2025

La Corte dei Conti evidenzia l’importanza di una corretta valutazione e rappresentazione contabile delle partecipazioni in azioni detenute da enti pubblici, in conformità alla normativa vigente, in particolare all’articolo 29 del RD 827/1924. Secondo questa disposizione, i consegnatari di diritti e azioni sono responsabili anche delle variazioni del valore dei crediti affidati loro, il che implica che il valore di iscrizione nel conto non deve essere semplicemente nominale, ma effettivo e attualizzato.

16 Aprile 2025

La Corte dei Conti Toscana sottolinea l'importanza della trasparenza e della completezza nella rendicontazione delle partecipazioni detenute dagli enti locali. In particolare, il Conto Consegnatario, redatto secondo il modello 22 del DPR 194/1996 e firmato dal Sindaco, deve includere non solo le partecipazioni in società, ma anche quelle in consorzi e fondazioni.

11 Aprile 2025

La Sentenza n. 31/2025 della Corte dei conti – Sezione giurisdizionale per la Liguria ha sollevato un importante tema riguardante la responsabilità per danno erariale nelle società in house, in particolare per quanto concerne l'interpretazione della giurisdizione della Corte dei conti.

11 Aprile 2025

Il ruolo di direttore di un organismo strumentale di un Comune non è compatibile con quello di amministratore con deleghe gestionali di una società privata in controllo pubblico regionale. Lo precisa il parere anticorruzione, approvato dal Consiglio Anac del 2 aprile 2025, con il quale l’Autorità si è espressa sulla richiesta relativa alla possibilità che il direttore di un centro di servizi sociali in favore delle persone anziane, costituito da un Comune capoluogo regionale del Centro Italia, assuma anche l’incarico di amministratore di una società totalmente partecipata dalla Regione e attiva, nel caso di specie, nella consulenza per la realizzazione di opere pubbliche.

09 Aprile 2025

La Corte dei Conti, Sezione Regione di controllo del Lazio, nella delibera n. 39/2025/PASP, ha chiarito che se un Comune decide di aumentare la propria partecipazione in una società di cui è già socio, non è necessario sottoporre la relativa delibera consiliare al parere della Corte dei conti, come previsto dall'art. 5 del TUSP.

03 Aprile 2025

Con la deliberazione 42/2025 la Corte dei conti, sezione regionale di controllo per l’Emilia Romagna, evidenzia un aspetto significativo riguardo alla governance delle società in house, specialmente in contesti di crisi. La raccomandazione di adottare un modello di amministrazione unico, piuttosto che un consiglio di amministrazione, si fonda sulla necessità di razionalizzare i costi e garantire una gestione più snella ed efficace dell’ente.

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